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- Scritto da Paolo Fortunati (Pablo)
Marzo 2011
Word di Paolo “Pablo” Fortunati
Photo di Paolo” Pablo” Fortunati e Alberto ” Faina” Galeazzo
Tempo di lettura: 15 minuti
Photo di Paolo” Pablo” Fortunati e Alberto ” Faina” Galeazzo
Tempo di lettura: 15 minuti
“…. pronto! ah ciao Alberto, allora come va?”
“Ciao Paolino, senti molla tutto, finisci in fretta il lavoro che stai facendo e parti stasera stessa. Ti aspetto a casa mia per cena, dormi da me e domattina torniamo qui: stanno bollando a nastro!”
“Io adesso me ne torno a casa, non pesco, così lascio tranquillo il posto e domani insieme facciamo il disastro…”
Poche persone avrebbero fatto così, io non so se avrei resistito alla tentazione di fare qualche lancio, ma Alberto detto la Faina sì! Chapeau!
Ed è così che il giorno dopo ci ritrovammo a percorrere per l’ennesima volta quella strada che conduce alle sorgenti del fiume “sacro alla Patria” per giungere, tra una battuta scherzosa e qualche aneddoto sulla nostra amata passione, sulle sponde del torrente Ansiei.
Alberto con una fario di inizio stagione.
Il sottoscritto mentre batte il torrente a ninfa sempre ad inizio stagione.
Una fario rimasta vittima di una piccola emergente, ad inizio stagione.
Quel giorno di fine Marzo dell’anno scorso appena vidi il torrente fu amore. Iniziammo a frequentare la parte del torrente a valle del lago di Santa Caterina ad Auronzo di Cadore fino alla confluenza in Piave, tratto No-Kill in una zona paesaggisticamente molto bella, di accesso non proprio “comodo”, con livelli “da torrente” e soprattutto con pesci “da torrente” ruspanti, delle taglie più disparate, ben pinnati e dai colori stupendi.
Questo tratto è stato una bandita di pesca per diversi anni e, vuoi per la relativa difficoltà di accesso, vuoi per la distanza chilometrica che a volte può scoraggiare i più, fortunatamente si è mantenuto molto bene.
Una piana molto produttiva, bisogna camminare molto per scoprire posti interessanti.
Ho iniziato a frequentare il Cadore grazie ai miei amici padovani Alberto (la Faina), Carlo (Carlito) e Luca (Rastafly), ma soprattutto alle indicazioni e consigli di Angelo, che in questa zona vive e pesca da anni. Da quest’anno poi ha aperto un “Bed & Breakfast” da urlo (www.villamarinotti.com) dove culla i suoi ospiti accompagnandoli a pesca nelle splendide acque del circondario.
Una splendida Fario scurissima catturata con una piccola effimera in cul de canard a Marzo di quest'anno
Altra Fario presa a ninfa in un correntino, a inizio stagione.
Ma torniamo all’Ansiei…. ho frequentato diverse volte questo splendido torrente durante tutti i periodi dell’anno, mi sono sempre divertito pescando sia a secca che a ninfa, a seconda di quanto richiedeva la situazione.
La conformazione dello stesso è tipica del torrente montano, con qualche bella buca profonda e qualche piana invitante, dove trote e temoli sono spesso in attività grazie alla ricchezza della fauna bentonica.
La popolazione di temoli è ben presente, soprattutto nella parte a valle della riserva (poco a monte della confluenza in Piave) ed in quella a monte in (prossimità della confluenza nel lago); mentre la popolazione di trote è ben distribuita in tutto il corso ed è costituita prevalentemente da trote Fario (nelle loro diverse varietà di colorazioni) e Ibridi di Marmorata.
Temolone preso dalla Faina a secca nella parte bassa del No Kill.
Altra bella Fario catturata dal sottoscritto a secca con emergentina verde su amo 16.
Bella Fario catturata sempre a secca.
Il periodo migliore è sicuramente quello di inizio primavera, quando la natura si risveglia con tutti i suoi colori più intensi e quando i primi tepori scaldano l’acqua favorendo massicce schiuse di effimere di varie dimensioni, di plecotteri e di tricotteri (i massi del fondo sono letteralmente pieni dei loro astucci). Abbiamo pescato con soddisfazione anche ad inizio stagione, in piena estate e a fine stagione, insomma una destinazione “all round”.
Il sottoscritto mentre spia le trote in una grande e profonda buca, inizio di primavera
Fario dipinta da Giotto!
Massi ricoperti da astucci di tricotteri.
Tricotteri in formazione…
Bella Fario catturata in estate durante una schiusa di effimere di grandi dimensioni.
Fario di medie dimensioni, la taglia media del torrente!
Quel giorno con Alberto facemmo una grande pescata, non tanto per il numero o le dimensioni delle prede catturate, ma quanto per l’azione di pesca e per l’approccio particolare che abbiamo avuto, grazie anche alla grande amicizia che ci unisce.
Siamo scesi sul torrente affrontando ogni piana e ogni buca pescando un po’ per uno, senza fretta, osservando sempre prima il comportamento dei pesci, discutendo “pacatamente” su quale sarebbe stato l’approccio migliore, insomma godendo in pieno dell’azione di pesca nella sua più intima essenza.
Mentre Alberto pescava, io rimanevo al suo fianco PFAnsieigrafando e filmando le varie azioni di pesca godendomi lo spettacolo che la natura ci concedeva; quando giungeva il mio turno (solitamente dopo una bella cattura), i ruoli si ribaltavano e toccava ad Alberto PFAnsieigrafare e filmare….
Alberto (la Faina) ed il sottoscritto mentre pescano in simbiosi con la natura.
Alberto con uno splendido Ibrido catturato a ninfa.
Altra bella Fario catturata da Alberto a secca.
Ogni tanto si faceva una pausa per mangiare un panino, per bere un buon sorso di rhum o per fumare un buon sigaro cubano seduti su di un masso “muschioso”, mentre la nostra attenzione veniva catturata dal modo in cui una trota andava a bollare gli insetti che le giungevano a tiro, oppure dal modo in cui un’altra andava a prendere le ninfe sul fondo della buca. Da quel giorno abbiamo pescato altre volte in questo modo, senza fretta e senza competizione, magari pescando meno ma prendendo tutto ciò che la nostra splendida passione aveva da dare!
Alberto mentre batte a ninfa una parte torrentizia dell’Ansiei.
Fario catturata a ninfa dal sottoscritto ad inizio stagione.
Temolo “fainiano” dell’Ansiei.
Abbiamo anche pescato giornate intere sotto la pioggia, battendo il torrente a ninfa buca dopo buca, catturando sempre trote ruspanti (anche di buona dimensione, soprattutto nelle buche più profonde) con l’odore dei muschi bagnati nelle narici, e circondati da una natura impervia anche se non distante dalla strada, che poteva ricordare luoghi selvaggi lontani. Un giorno sotto l’acqua in mezzo alle foglie bagnate di un albero Alberto mi disse: “Paolo, sembra di essere in Alaska…!”
Il sottoscritto mentre sistema il finale in una giornata brumosa…
Alberto “Fishing in the rain”
Il sottoscritto si appresta a battere a ninfa questa buchetta turchese.
Insomma l’Ansiei è un torrente che può regalare soddisfazioni, ma che va affrontato con determinazione e anche un pizzico di attenzione vista la conformazione torrentizia e i dislivelli che bisogna affrontare, per cui il mio consiglio è quello di essere sempre in due.
Splendida Fario presa con un ninfone radente il fondo a fine schiusa in estate.
Da qualche tempo affronto fiumi e torrenti sempre con la stessa attrezzatura e cioè una canna da nove piedi per coda 4/5 con la quale posso pescare a secca (nonostante la vegetazione impervia di un torrente), per poi passare alla ninfa cambiando semplicemente mulinello con finale adeguato, a seconda della situazione che mi si presenta. Ultimamente a ninfa sto pescando con finale francese da 12 metri, la cosiddetta ninfa con il filo, che mi sta dando soddisfazioni enormi e un diverso approccio al corso d’acqua, oltre a una migliore sensibilità.
Una bella tana…
Cattura estiva di Alberto (La Faina)
Carlo (Carlito) mentre guadina un ibrido spettacolare!
L’amico Ivano con una bella Fario di inizio stagione.
Luca (Rastafly) con una “nerona” estiva…
Le mie mosche secche preferite per l’Ansiei sono delle piccole emergenti in cul de canard sul grigio-verde amo 16-18 (a volte anche 20-22 per le trote e temoli più difficili), oppure dei plecotterini sempre in cul de canard sul grigio-nero amo 16-18, oppure anche grosse mosche da caccia o terrestrial in foam per stimolare l’aggressività quando fa caldo.
Per quanto riguarda le ninfe, utilizzo delle bead head in varie fogge e colori su ami barbless dal 14 al 16 prevalentemente con collarino rosso o arancione, oppure delle micro ninfe molto leggere costruite in cul de canard con micro bead head sul verdino-panna per convincere vecchie trote amanti del piercing.
PERMESSI
I permessi si possono fare negli uffici del CIT (Centro Informazioni Turismo) di Auronzo di Cadore (BL), in Via Roma 10, Telefono 0435 9359, www.infodolomiti.it (Chiuso domenica e festivi)
oppure presso l’Albergo All’Usignolo in località Reane - Auronzo di Cadore (BL), in Via Riziò 25. Telefono: 0435 9247.
Zona Libera (tutte le tecniche), Lago S. Caterina e tratto a monte: Euro 12,00 tutta la giornata.
Zona No-Kill (solo mosca), a valle del lago S. Caterina fino a confluenza con il Piave: Euro 17,00 mezza giornata.
PERNOTTAMENTO
Consiglio di alloggiare presso il B&B Villa Marinotti www.villamarinotti.com situato a Tai di Cadore (BL) in Via Manzago 21. Telefono 0435 32231-33335. Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
La sua posizione strategica permette di raggiungere diverse mete di pesca quali: il Piave a Perarolo, Piave a Santo Stefano, Piave a Longarone, Piave a Sappada, il Boite a Cortina, l’Ansiei ad Auronzo, il Lago di Misurina, il Cordevole e tanti altri.
© PIPAM.org
“Ciao Paolino, senti molla tutto, finisci in fretta il lavoro che stai facendo e parti stasera stessa. Ti aspetto a casa mia per cena, dormi da me e domattina torniamo qui: stanno bollando a nastro!”
“Io adesso me ne torno a casa, non pesco, così lascio tranquillo il posto e domani insieme facciamo il disastro…”
Poche persone avrebbero fatto così, io non so se avrei resistito alla tentazione di fare qualche lancio, ma Alberto detto la Faina sì! Chapeau!
Ed è così che il giorno dopo ci ritrovammo a percorrere per l’ennesima volta quella strada che conduce alle sorgenti del fiume “sacro alla Patria” per giungere, tra una battuta scherzosa e qualche aneddoto sulla nostra amata passione, sulle sponde del torrente Ansiei.
Alberto con una fario di inizio stagione.
Il sottoscritto mentre batte il torrente a ninfa sempre ad inizio stagione.
Una fario rimasta vittima di una piccola emergente, ad inizio stagione.
Quel giorno di fine Marzo dell’anno scorso appena vidi il torrente fu amore. Iniziammo a frequentare la parte del torrente a valle del lago di Santa Caterina ad Auronzo di Cadore fino alla confluenza in Piave, tratto No-Kill in una zona paesaggisticamente molto bella, di accesso non proprio “comodo”, con livelli “da torrente” e soprattutto con pesci “da torrente” ruspanti, delle taglie più disparate, ben pinnati e dai colori stupendi.
Questo tratto è stato una bandita di pesca per diversi anni e, vuoi per la relativa difficoltà di accesso, vuoi per la distanza chilometrica che a volte può scoraggiare i più, fortunatamente si è mantenuto molto bene.
Una piana molto produttiva, bisogna camminare molto per scoprire posti interessanti.
Ho iniziato a frequentare il Cadore grazie ai miei amici padovani Alberto (la Faina), Carlo (Carlito) e Luca (Rastafly), ma soprattutto alle indicazioni e consigli di Angelo, che in questa zona vive e pesca da anni. Da quest’anno poi ha aperto un “Bed & Breakfast” da urlo (www.villamarinotti.com) dove culla i suoi ospiti accompagnandoli a pesca nelle splendide acque del circondario.
Una splendida Fario scurissima catturata con una piccola effimera in cul de canard a Marzo di quest'anno
Altra Fario presa a ninfa in un correntino, a inizio stagione.
Ma torniamo all’Ansiei…. ho frequentato diverse volte questo splendido torrente durante tutti i periodi dell’anno, mi sono sempre divertito pescando sia a secca che a ninfa, a seconda di quanto richiedeva la situazione.
La conformazione dello stesso è tipica del torrente montano, con qualche bella buca profonda e qualche piana invitante, dove trote e temoli sono spesso in attività grazie alla ricchezza della fauna bentonica.
La popolazione di temoli è ben presente, soprattutto nella parte a valle della riserva (poco a monte della confluenza in Piave) ed in quella a monte in (prossimità della confluenza nel lago); mentre la popolazione di trote è ben distribuita in tutto il corso ed è costituita prevalentemente da trote Fario (nelle loro diverse varietà di colorazioni) e Ibridi di Marmorata.
Temolone preso dalla Faina a secca nella parte bassa del No Kill.
Altra bella Fario catturata dal sottoscritto a secca con emergentina verde su amo 16.
Bella Fario catturata sempre a secca.
Il periodo migliore è sicuramente quello di inizio primavera, quando la natura si risveglia con tutti i suoi colori più intensi e quando i primi tepori scaldano l’acqua favorendo massicce schiuse di effimere di varie dimensioni, di plecotteri e di tricotteri (i massi del fondo sono letteralmente pieni dei loro astucci). Abbiamo pescato con soddisfazione anche ad inizio stagione, in piena estate e a fine stagione, insomma una destinazione “all round”.
Il sottoscritto mentre spia le trote in una grande e profonda buca, inizio di primavera
Fario dipinta da Giotto!
Massi ricoperti da astucci di tricotteri.
Tricotteri in formazione…
Bella Fario catturata in estate durante una schiusa di effimere di grandi dimensioni.
Fario di medie dimensioni, la taglia media del torrente!
Quel giorno con Alberto facemmo una grande pescata, non tanto per il numero o le dimensioni delle prede catturate, ma quanto per l’azione di pesca e per l’approccio particolare che abbiamo avuto, grazie anche alla grande amicizia che ci unisce.
Siamo scesi sul torrente affrontando ogni piana e ogni buca pescando un po’ per uno, senza fretta, osservando sempre prima il comportamento dei pesci, discutendo “pacatamente” su quale sarebbe stato l’approccio migliore, insomma godendo in pieno dell’azione di pesca nella sua più intima essenza.
Mentre Alberto pescava, io rimanevo al suo fianco PFAnsieigrafando e filmando le varie azioni di pesca godendomi lo spettacolo che la natura ci concedeva; quando giungeva il mio turno (solitamente dopo una bella cattura), i ruoli si ribaltavano e toccava ad Alberto PFAnsieigrafare e filmare….
Alberto (la Faina) ed il sottoscritto mentre pescano in simbiosi con la natura.
Alberto con uno splendido Ibrido catturato a ninfa.
Altra bella Fario catturata da Alberto a secca.
Ogni tanto si faceva una pausa per mangiare un panino, per bere un buon sorso di rhum o per fumare un buon sigaro cubano seduti su di un masso “muschioso”, mentre la nostra attenzione veniva catturata dal modo in cui una trota andava a bollare gli insetti che le giungevano a tiro, oppure dal modo in cui un’altra andava a prendere le ninfe sul fondo della buca. Da quel giorno abbiamo pescato altre volte in questo modo, senza fretta e senza competizione, magari pescando meno ma prendendo tutto ciò che la nostra splendida passione aveva da dare!
Alberto mentre batte a ninfa una parte torrentizia dell’Ansiei.
Fario catturata a ninfa dal sottoscritto ad inizio stagione.
Temolo “fainiano” dell’Ansiei.
Abbiamo anche pescato giornate intere sotto la pioggia, battendo il torrente a ninfa buca dopo buca, catturando sempre trote ruspanti (anche di buona dimensione, soprattutto nelle buche più profonde) con l’odore dei muschi bagnati nelle narici, e circondati da una natura impervia anche se non distante dalla strada, che poteva ricordare luoghi selvaggi lontani. Un giorno sotto l’acqua in mezzo alle foglie bagnate di un albero Alberto mi disse: “Paolo, sembra di essere in Alaska…!”
Il sottoscritto mentre sistema il finale in una giornata brumosa…
Alberto “Fishing in the rain”
Il sottoscritto si appresta a battere a ninfa questa buchetta turchese.
Insomma l’Ansiei è un torrente che può regalare soddisfazioni, ma che va affrontato con determinazione e anche un pizzico di attenzione vista la conformazione torrentizia e i dislivelli che bisogna affrontare, per cui il mio consiglio è quello di essere sempre in due.
Splendida Fario presa con un ninfone radente il fondo a fine schiusa in estate.
Da qualche tempo affronto fiumi e torrenti sempre con la stessa attrezzatura e cioè una canna da nove piedi per coda 4/5 con la quale posso pescare a secca (nonostante la vegetazione impervia di un torrente), per poi passare alla ninfa cambiando semplicemente mulinello con finale adeguato, a seconda della situazione che mi si presenta. Ultimamente a ninfa sto pescando con finale francese da 12 metri, la cosiddetta ninfa con il filo, che mi sta dando soddisfazioni enormi e un diverso approccio al corso d’acqua, oltre a una migliore sensibilità.
Una bella tana…
Cattura estiva di Alberto (La Faina)
Carlo (Carlito) mentre guadina un ibrido spettacolare!
L’amico Ivano con una bella Fario di inizio stagione.
Luca (Rastafly) con una “nerona” estiva…
Le mie mosche secche preferite per l’Ansiei sono delle piccole emergenti in cul de canard sul grigio-verde amo 16-18 (a volte anche 20-22 per le trote e temoli più difficili), oppure dei plecotterini sempre in cul de canard sul grigio-nero amo 16-18, oppure anche grosse mosche da caccia o terrestrial in foam per stimolare l’aggressività quando fa caldo.
Per quanto riguarda le ninfe, utilizzo delle bead head in varie fogge e colori su ami barbless dal 14 al 16 prevalentemente con collarino rosso o arancione, oppure delle micro ninfe molto leggere costruite in cul de canard con micro bead head sul verdino-panna per convincere vecchie trote amanti del piercing.
PERMESSI
I permessi si possono fare negli uffici del CIT (Centro Informazioni Turismo) di Auronzo di Cadore (BL), in Via Roma 10, Telefono 0435 9359, www.infodolomiti.it (Chiuso domenica e festivi)
oppure presso l’Albergo All’Usignolo in località Reane - Auronzo di Cadore (BL), in Via Riziò 25. Telefono: 0435 9247.
Zona Libera (tutte le tecniche), Lago S. Caterina e tratto a monte: Euro 12,00 tutta la giornata.
Zona No-Kill (solo mosca), a valle del lago S. Caterina fino a confluenza con il Piave: Euro 17,00 mezza giornata.
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Cellulare: 335 8436130
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