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ITA - Il Giovenco

Un piccolo gioiello 
Italia  13/07/01 di Vittorio Capuozzo
Il Giovenco
Con queste poche righe vorrei rendere onore ad un corso d’acqua, a mio avviso meraviglioso, capace di regalare una giornata di pesca piacevole e in pieno relax.

Probabilmente i miei amici più cari, coi quali divido gran parte delle pescate, mi malediranno per aver rivelato tale gioiello forse noto a pochi. Comunque l’amore per la PAM e per la natura mi spingono a tale sacrificio sperando in un pronto perdono.

Il Giovenco si trova in Abruzzo ed è popolato da bellissime trote fario e può considerarsi una piacevole variante a mete più note della zona come la risorgiva del Tirino e del fiume Liri.

Il fiume dista da Roma circa 130 Km, 70 Km da Pescara ed è raggiungibile tramite l’autostrada A25 Roma-Pescara uscendo al casello di Pescina, paese che si raggiunge dopo circa 9 Km e nei pressi del quale si incontra un piccolo lago formato dal Giovenco. Percorrendo la strada adiacente il lago (S83 per Cesoli) si costeggia il fiume che scorre a qualche centinaio di metri dalla strada per poi riavvicinarsi verso Casoli. Non manca comunque qualche sentiero, percorribile in macchina. per arrivare al fiume.

Il fiumetto scorre lungo i confini del Parco Nazionale e le possibilità di incontrare animali selvatici non è remota. Mi ricordo di un giorno che ero a pesca con un amico e questo si trovava a circa 15 mt. a valle dalla mia postazione ma, data la fitta vegetazione che d'estate ricopre l’ambiente, non eravamo a vista.
L'autore.

Ad un certo punto un rumore devastante, ma inequivocabile! Il mio amico è caduto in Acqua! Mi volto per dargli soccorso e invece ecco un cervo che, impaurito, dalla mia presenza, (devo essere proprio brutto, ma come si dice, ogni scarrafone è bello alla mamma sua) che a non più di 2 mt. di distanza da me attraversava il fiume.

Un altro incontro, che mi ha tagliato un po’ le gambe per la paura, è stato quello con un grosso cinghiale che veniva, credo a bere, sull’altra sponda. Ci siamo fissati con reciproca stima e paura, (da parte mia proprio tanta) ma poi ha deciso di sparire nel bosco.

Il Giovenco nei mesi invernali sembra un altro fiume data la notevole mancanza di vegetazione che è padrona nei mesi estivi.

Questa è una foto scattata nel mese di marzo.
Una visuale del torrente.

Comunque anche se lo scenario appare più brullo, certamente aumenta la facilità di lancio durante la pesca.

Consiglio per la pesca:

Un attrezzatura leggera ben si presta a un corso d’acqua di queste dimensioni ed è necessario far attenzione all’avvicinamento e alla posa della mosca poiché è fin troppo facile disturbare più trote in acque così piccole. Gli insetti che schiudono durante il giorno sono molteplici e di sera non mancano Stonefly e tricotteri. Comunque è sempre consigliabile pescare con mosche da caccia anche se non manca di vedere qualche bollata fra i raschietti. Tenete sempre a mente che la taglia delle trote è proporzionata alla dimensione del fiume e pertanto un esemplare di fario mezzo chilo è da considerarsi un’ottima cattura.

Comunque, anche se il fiume, nel suo insieme è molto bello, non può competere con fiumi blasonati della zona e forse solo per gli appassionati di small stream vale la pena di dedicargli un’uscita specifica. Può però costituire un itinerario alternativo per chiunque decidesse di trascorrere qualche giorno di pesca nel Tirino e dintorni. Certamente il Giovenco essendo un tipico riale appenninico ancora abbastanza rustico, può offrire una giornata diversa di pesca dove l’abilità del pescatore viene messa continuamente alla prova.


Vittorio Capuozzo (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)


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