NOR - ALTA ELVA - Norvegia
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- Categoria: Avventure di pesca
- Scritto da Valerio Santagostino (BALBOA)
Giugno 2011
Testo e foto di Valerio “BALBOA” Santagostino
Cari amici di Pipam, quello che state per leggere è un breve racconto del mio ultimo viaggio al Nord della Norvegia, nella regione di Finmark, sul fiume Alta. Si tratta di un itinerario che per un pescatore di salmoni atlantici ha lo stesso fascino del Test, in Inghilterra, per un pescatore di trote.
Un dipinto di John Francis Campbell sulla pesca dell’Alta-1849,National Library of Scotland-Edimburgo
E’ stato un fugace soggiorno e le ragioni le capirete leggendo l’articolo. Ho cercato di raccogliere più informazioni possibili che saranno sicuramente di aiuto ai colleghi che avranno la fortuna di andarci a pescare. L’ Alta scorre a pochi chilometri da capo Nord e, dato che d’inverno la temperatura esterna può toccare i – 30°, si ghiaccia per parecchi tratti. In termini di catture ( 3.779 salmoni nel 2010 ) è tra i primi cinque fiumi norvegesi (ricordo che il Gaula è ancora saldamente al primo posto, tallonato dall’ Orkla, dal Tana e dal Namsen), ma sulla taglia dei pesci non c’è storia: i salmoni dell’Alta sono i più grossi d’Europa.
Mostro di 33,5 chili catturato nel 1923
Ci si è posto spesso il quesito sul perché i salmoni di questo fiume siano cosi grandi e potenti. Forse salendo sempre più a Nord nell’emisfero le forme di vita diventano più estreme…. Un’altra spiegazione, più plausibile, è stata data dagli esperti: per risalire un fiume cosi ampio, vorticoso e pieno di rapide ci vogliono degli animali altrettanto forti e robusti.
Una notte,quella di Giugno del 1926,che il Duca di Westminster non dimenticherà mai!
Ma l’Alta ha un’altra particolarità: il sistema di pesca. Il fiume apre il primo di Giugno e chiude il 31 di Agosto. Dall’apertura, fino al 23 di Giugno, solstizio d’estate, vengono rilasciati illimitatamente permessi di pesca ai residenti di Alta e delle zone limitrofe, escluse alcune licenze a forestieri.
Dal 23 di Giugno alla chiusura, la pesca è regolata in maniera precisa: possono pescare solamente i vincitori di una lotteria.
Vengono estratti 80 permessini di almeno due giorni (che rappresentano meno del 10% delle iscrizioni), dei permessi di due giorni in Giugno e Luglio e dei pacchetti di tre giorni e sei giorni in Agosto (con biglietti a un prezzo ovviamente superiore).
Anche i residenti, dopo il 23 di Giugno, devono sottoporsi al rito della lotteria. Ne consegue che pescare sull’Alta sia davvero difficile. ( ndr:… in quattro anni di lotteria, non ho vinto neanche una bambolina di consolazione... )
Dalla chiusura, fino al 15 di Settembre, l’unica pesca consentita è quella della trota di mare nelle beat vicino alla foce.
Gli inglesi, scoperto il Gaula e risaliti verso Nord già nel 1863 capirono immediatamente che si trovavano di fronte a un fiume straordinario. Ricordo che i soliti inglesi hanno importato la mosca in Scandinavia fin dagli inizi dell’800.
Pensate che i Duchi di Roxburghe, i primi nobili a passare le vacanze ( molto lunghe… ) sull’Alta, hanno sempre avuto per oltre cent’anni il fiume tutto a loro disposizione, tranne qualche beat verso la foce, gentilmente concessa agli autoctoni. Ora, grazie alla forte e potente Altalaksefiskeri Interessentskap (affettuosamente detta ALI) questo privilegio si è alquanto ridotto, e si è arrivati al complicatissimo schema di pesca. L’influsso di Albione e l’esperienza maturata sullo Spey, sul Dee e sul Tweed, si possono ancora vedere nelle mosche usate sull’Alta, come la Mikkeli, la più famosa della zona, che con il suo blu intenso ricorda la mitica Blue Charme. L’Alta si divide in cinque zone, per un totale di ventisei beat. Dalla foce troviamo Raipas, caratterizzata da ampie lame e, risalendo il fiume, da alcune tra le più famose beat, come Mikkeli e Pahtakorva.
Pahtakorva
Upstream troviamo Jora-Holmen con altre sei beat (la più conosciuta è Langstilla) e ancora verso la sorgente Vina, con altre sei. Finito il tratto pianeggiante, l’Alta si addentra nel canyon più profondo d’Europa, con le zone Sandia (cinque beat) e Sautso (tre beat ), sicuramente la zona più selvaggia e redditizia in termini di catture.
In Agosto, a Sautso, si usa spesso il sistema di pesca a rifflehitch, per il quale suggeriscono le ancorette della Owner che, per le loro forme arrotondate, scivolano perfettamente sull’acqua ( ..per combinazione sono anche le mie preferiti da sempre... ) Il fiume, lasciata l’isolata vastità della foresta e della tundra, si incanala nella gola e a monte si stringe enormemente fino alla famigerata diga che blocca la risalita dei siluri d’argento. Nel 1979 infatti il governo norvegese ha pensato bene di chiudere il canyon per costruire una diga davvero imponente. E, come tutti gli sbarramenti artificiali, anche questo ha portato notevole disagio: i livelli dell’acqua hanno cominciato ad essere discontinui, la temperatura della stessa si è innalzata portando una crescita abnorme di alghe, che, sottraendo prezioso ossigeno, hanno contribuito a un ambiente poco favorevole per la schiusa delle uova e la crescita degli avanotti.
Il sottoscritto, grazie al suo amico Geir Kijesmo, infaticabile Presidente della NSA ( www.norwegian-salmon.com ) Associazione che, ricordo, cerca di preservare il salmone atlantico selvaggio, è stato invitato per due giorni a pescare sull’Alta. In realtà il permesso è stato di 36 ore esatte ( e da sfruttare entro il solstizio d’estate ), perché l’attività alieutica del fiume rispetta un fermo quotidiano di 6 ore ( da mezzogiorno alle diciotto ). In questo breve intervallo i pescatori cercano di riposare, almeno chi fa la notte intera in acqua, e di mangiare, dal momento che i norvegesi normalmente cenano alle 16!!
Un’altra particolarità di questo fiume è la quasi assenza di strade o sterrati ai lati dell’alveo. Questo fa si che il mezzo più usato per spostarsi siano le barche, molto simili a quelle del nostro Ticino: lunghe, affusolate, dal precario equilibrio, e dotate di motori che risalgono la corrente a gran velocità per depositare pescatori, masserizie e tende sui ghiaieti del fiume. A dir la verità anche un po’ fastidiose, visto il traffico e il rumore che provocano a tutte le ore (consiglio: state accucciati sul fondo del natante, altrimenti rischiate un bagno fuori programma!). I severi soci dell’ALI garantiscono che con l’avanzare della stagione, queste imbarcazioni ( rarefacendosi anche i permessi ) sono più rispettose dei pescatori e delle loro orecchie.
Speriamo che non passi nessuno…..
...e te pareva...
Meglio forse qualche annetto addietro…
Grazie al prezioso supporto logistico di Johan Anders Somby (www.viddas-veidemann.com ) trapper Sami ( non Lap, come invece in Svezia e in Finlandia chiamano gli abitanti della Lapponia ) abbiamo pernottato sulle rive del fiume, con il campo base nella tundra.
Il nostro campo
Geir (a sin) , Somby e stufato di renna. All’inizio non male....
peccato che i miei succhi gastrici non erano d’accordo ...
Costoletta affumicata di alce
Partiti dalla cittadina di Alta in barca, risalita velocemente la corrente, ci siamo accampati alla numero 17, Nedre Sorisniva, a circa 20 km dalla foce, per poi scegliere in serata la 18, Brattstrommen, sull’orografica destra del fiume. Come sempre, nei fiumi dove si va a pescare la prima volta, conviene osservare i locali e la loro attrezzatura. Cosi spiando a destra e a manca, ho potuto vedere che i moschisti dalla barca usavano canne di 13’-13,4’ # 8-9-10 floating, mentre da riva, vista la vastità del fiume, canne da 15’ # 10-11 sempre floating. La tecnica scandinava era la più usata, con qualche eccezione però di spey classico e code full-lines. Ma una buona parte dei pescatori presenti si cimentavano anche con lo spinning, tecnica molto usata dagli autoctoni. Sull’Alta sono proibiti il verme e i gamberi, mentre sono ammessi rotanti, cucchiaini e Rapala. Il fiume, seppur vasto, era in condizioni ottimali. Anche la temperatura dell’acqua (10° circa) era perfetta e lasciava presagire una buona running di salmoni.
Il rito della misurazione dell’acqua
Il sottoscritto ha optato per una SH floating, alternandola con una Intermediate e polyleader fast o super fast sinking. In certi punti, vista l’ampiezza del fiume, il mio lancio poteva risultare insufficiente, anche se poi l’esperienza e i racconti dei pescatori “anziani” insegna che i salmoni si possono spesso allamare in acqua bassa e vicino a riva. Ho adottato tutte le passate possibili e immaginabili, ho accelerato l’esca e rallentata. Ho strippato in tutte le maniere e usato tutte le classiche mosche da salmoni, in varie taglie: Jp, Sunrise Shadow, Cascade, Francis, Green Highlander, Munroe Killer, e appunto anche la Mikkeli, presa sul posto e tessuta da Michael Frodin, il famoso tyer scandinavo, ma invano. Il salmone si è fatto negare!
Per la cronaca, tre sussulti sulla canna mi hanno fatto sobbalzare…ma il recupero troppo repentino mi ha fatto capire immediatamente l’entità dei pesci… ( tre trotelle...). Il mio amico Geir ha invece sfoderato una canna di 13,4 # 8-9 Floating dall’ultimo segmento in legno, con un’impugnatura molto particolare che ho già segnalato in un apposito thread sul forum. Devo confessarvi che mi piacerebbe tornare, sperando di avere a disposizione una manciata di giorni, anziché di ore. Tornerei sicuramente più agguerrito, pronto, e desideroso di montare altre code/mosche che questa volta ho tralasciato per mancanza di tempo e inesperienza, come succede quando si va a pescare in un fiume sconosciuto.
www.viddas-veidemann.com : sito specializzato in pesca e caccia (estiva e invernale). Il titolare è un simpatico sami , Johan Anders Somby.
www.altalaks.no : sito dell’associazione Alta Laksefiskeri Interessentskap detta ALI
www.altaposten.no : sito del giornale locale con riportati tutti i salmoni catturati
Attrezzatura: due canne 15’ # 10-11 e una 13’ # 8-9
Punte: tutte, dalle floating all’affondamento 6-7
Polyleader: tutti, dai floating agli extra fast sink
Due running line da 50 libre ( una flattina e una in GelSpon )
Due mulinelli montati con backing da 30 libre
Vasto assortimento di tube flies e ancorette Owner di tutte le misure
Nylon: dallo 0,28 allo 0,44
Importante: valigia, zainetto, marsupio e custodie varie “waterproof “ o completamente stagne
Portatevi vestiti pesanti, a quelle latitudini il tempo cambia in fretta
© PIPAM.org
Un dipinto di John Francis Campbell sulla pesca dell’Alta-1849,National Library of Scotland-Edimburgo
E’ stato un fugace soggiorno e le ragioni le capirete leggendo l’articolo. Ho cercato di raccogliere più informazioni possibili che saranno sicuramente di aiuto ai colleghi che avranno la fortuna di andarci a pescare. L’ Alta scorre a pochi chilometri da capo Nord e, dato che d’inverno la temperatura esterna può toccare i – 30°, si ghiaccia per parecchi tratti. In termini di catture ( 3.779 salmoni nel 2010 ) è tra i primi cinque fiumi norvegesi (ricordo che il Gaula è ancora saldamente al primo posto, tallonato dall’ Orkla, dal Tana e dal Namsen), ma sulla taglia dei pesci non c’è storia: i salmoni dell’Alta sono i più grossi d’Europa.
Mostro di 33,5 chili catturato nel 1923
Ci si è posto spesso il quesito sul perché i salmoni di questo fiume siano cosi grandi e potenti. Forse salendo sempre più a Nord nell’emisfero le forme di vita diventano più estreme…. Un’altra spiegazione, più plausibile, è stata data dagli esperti: per risalire un fiume cosi ampio, vorticoso e pieno di rapide ci vogliono degli animali altrettanto forti e robusti.
Una notte,quella di Giugno del 1926,che il Duca di Westminster non dimenticherà mai!
Ma l’Alta ha un’altra particolarità: il sistema di pesca. Il fiume apre il primo di Giugno e chiude il 31 di Agosto. Dall’apertura, fino al 23 di Giugno, solstizio d’estate, vengono rilasciati illimitatamente permessi di pesca ai residenti di Alta e delle zone limitrofe, escluse alcune licenze a forestieri.
Dal 23 di Giugno alla chiusura, la pesca è regolata in maniera precisa: possono pescare solamente i vincitori di una lotteria.
Vengono estratti 80 permessini di almeno due giorni (che rappresentano meno del 10% delle iscrizioni), dei permessi di due giorni in Giugno e Luglio e dei pacchetti di tre giorni e sei giorni in Agosto (con biglietti a un prezzo ovviamente superiore).
Anche i residenti, dopo il 23 di Giugno, devono sottoporsi al rito della lotteria. Ne consegue che pescare sull’Alta sia davvero difficile. ( ndr:… in quattro anni di lotteria, non ho vinto neanche una bambolina di consolazione... )
Dalla chiusura, fino al 15 di Settembre, l’unica pesca consentita è quella della trota di mare nelle beat vicino alla foce.
Gli inglesi, scoperto il Gaula e risaliti verso Nord già nel 1863 capirono immediatamente che si trovavano di fronte a un fiume straordinario. Ricordo che i soliti inglesi hanno importato la mosca in Scandinavia fin dagli inizi dell’800.
Pensate che i Duchi di Roxburghe, i primi nobili a passare le vacanze ( molto lunghe… ) sull’Alta, hanno sempre avuto per oltre cent’anni il fiume tutto a loro disposizione, tranne qualche beat verso la foce, gentilmente concessa agli autoctoni. Ora, grazie alla forte e potente Altalaksefiskeri Interessentskap (affettuosamente detta ALI) questo privilegio si è alquanto ridotto, e si è arrivati al complicatissimo schema di pesca. L’influsso di Albione e l’esperienza maturata sullo Spey, sul Dee e sul Tweed, si possono ancora vedere nelle mosche usate sull’Alta, come la Mikkeli, la più famosa della zona, che con il suo blu intenso ricorda la mitica Blue Charme. L’Alta si divide in cinque zone, per un totale di ventisei beat. Dalla foce troviamo Raipas, caratterizzata da ampie lame e, risalendo il fiume, da alcune tra le più famose beat, come Mikkeli e Pahtakorva.
Pahtakorva
Upstream troviamo Jora-Holmen con altre sei beat (la più conosciuta è Langstilla) e ancora verso la sorgente Vina, con altre sei. Finito il tratto pianeggiante, l’Alta si addentra nel canyon più profondo d’Europa, con le zone Sandia (cinque beat) e Sautso (tre beat ), sicuramente la zona più selvaggia e redditizia in termini di catture.
In Agosto, a Sautso, si usa spesso il sistema di pesca a rifflehitch, per il quale suggeriscono le ancorette della Owner che, per le loro forme arrotondate, scivolano perfettamente sull’acqua ( ..per combinazione sono anche le mie preferiti da sempre... ) Il fiume, lasciata l’isolata vastità della foresta e della tundra, si incanala nella gola e a monte si stringe enormemente fino alla famigerata diga che blocca la risalita dei siluri d’argento. Nel 1979 infatti il governo norvegese ha pensato bene di chiudere il canyon per costruire una diga davvero imponente. E, come tutti gli sbarramenti artificiali, anche questo ha portato notevole disagio: i livelli dell’acqua hanno cominciato ad essere discontinui, la temperatura della stessa si è innalzata portando una crescita abnorme di alghe, che, sottraendo prezioso ossigeno, hanno contribuito a un ambiente poco favorevole per la schiusa delle uova e la crescita degli avanotti.
Il sottoscritto, grazie al suo amico Geir Kijesmo, infaticabile Presidente della NSA ( www.norwegian-salmon.com ) Associazione che, ricordo, cerca di preservare il salmone atlantico selvaggio, è stato invitato per due giorni a pescare sull’Alta. In realtà il permesso è stato di 36 ore esatte ( e da sfruttare entro il solstizio d’estate ), perché l’attività alieutica del fiume rispetta un fermo quotidiano di 6 ore ( da mezzogiorno alle diciotto ). In questo breve intervallo i pescatori cercano di riposare, almeno chi fa la notte intera in acqua, e di mangiare, dal momento che i norvegesi normalmente cenano alle 16!!
Un’altra particolarità di questo fiume è la quasi assenza di strade o sterrati ai lati dell’alveo. Questo fa si che il mezzo più usato per spostarsi siano le barche, molto simili a quelle del nostro Ticino: lunghe, affusolate, dal precario equilibrio, e dotate di motori che risalgono la corrente a gran velocità per depositare pescatori, masserizie e tende sui ghiaieti del fiume. A dir la verità anche un po’ fastidiose, visto il traffico e il rumore che provocano a tutte le ore (consiglio: state accucciati sul fondo del natante, altrimenti rischiate un bagno fuori programma!). I severi soci dell’ALI garantiscono che con l’avanzare della stagione, queste imbarcazioni ( rarefacendosi anche i permessi ) sono più rispettose dei pescatori e delle loro orecchie.
Speriamo che non passi nessuno…..
...e te pareva...
Meglio forse qualche annetto addietro…
Grazie al prezioso supporto logistico di Johan Anders Somby (www.viddas-veidemann.com ) trapper Sami ( non Lap, come invece in Svezia e in Finlandia chiamano gli abitanti della Lapponia ) abbiamo pernottato sulle rive del fiume, con il campo base nella tundra.
Il nostro campo
Geir (a sin) , Somby e stufato di renna. All’inizio non male....
peccato che i miei succhi gastrici non erano d’accordo ...
Costoletta affumicata di alce
Partiti dalla cittadina di Alta in barca, risalita velocemente la corrente, ci siamo accampati alla numero 17, Nedre Sorisniva, a circa 20 km dalla foce, per poi scegliere in serata la 18, Brattstrommen, sull’orografica destra del fiume. Come sempre, nei fiumi dove si va a pescare la prima volta, conviene osservare i locali e la loro attrezzatura. Cosi spiando a destra e a manca, ho potuto vedere che i moschisti dalla barca usavano canne di 13’-13,4’ # 8-9-10 floating, mentre da riva, vista la vastità del fiume, canne da 15’ # 10-11 sempre floating. La tecnica scandinava era la più usata, con qualche eccezione però di spey classico e code full-lines. Ma una buona parte dei pescatori presenti si cimentavano anche con lo spinning, tecnica molto usata dagli autoctoni. Sull’Alta sono proibiti il verme e i gamberi, mentre sono ammessi rotanti, cucchiaini e Rapala. Il fiume, seppur vasto, era in condizioni ottimali. Anche la temperatura dell’acqua (10° circa) era perfetta e lasciava presagire una buona running di salmoni.
Il rito della misurazione dell’acqua
Il sottoscritto ha optato per una SH floating, alternandola con una Intermediate e polyleader fast o super fast sinking. In certi punti, vista l’ampiezza del fiume, il mio lancio poteva risultare insufficiente, anche se poi l’esperienza e i racconti dei pescatori “anziani” insegna che i salmoni si possono spesso allamare in acqua bassa e vicino a riva. Ho adottato tutte le passate possibili e immaginabili, ho accelerato l’esca e rallentata. Ho strippato in tutte le maniere e usato tutte le classiche mosche da salmoni, in varie taglie: Jp, Sunrise Shadow, Cascade, Francis, Green Highlander, Munroe Killer, e appunto anche la Mikkeli, presa sul posto e tessuta da Michael Frodin, il famoso tyer scandinavo, ma invano. Il salmone si è fatto negare!
Per la cronaca, tre sussulti sulla canna mi hanno fatto sobbalzare…ma il recupero troppo repentino mi ha fatto capire immediatamente l’entità dei pesci… ( tre trotelle...). Il mio amico Geir ha invece sfoderato una canna di 13,4 # 8-9 Floating dall’ultimo segmento in legno, con un’impugnatura molto particolare che ho già segnalato in un apposito thread sul forum. Devo confessarvi che mi piacerebbe tornare, sperando di avere a disposizione una manciata di giorni, anziché di ore. Tornerei sicuramente più agguerrito, pronto, e desideroso di montare altre code/mosche che questa volta ho tralasciato per mancanza di tempo e inesperienza, come succede quando si va a pescare in un fiume sconosciuto.
INFORMAZIONI UTILI
www.viddas-veidemann.com : sito specializzato in pesca e caccia (estiva e invernale). Il titolare è un simpatico sami , Johan Anders Somby.
www.altalaks.no : sito dell’associazione Alta Laksefiskeri Interessentskap detta ALI
www.altaposten.no : sito del giornale locale con riportati tutti i salmoni catturati
Attrezzatura: due canne 15’ # 10-11 e una 13’ # 8-9
Punte: tutte, dalle floating all’affondamento 6-7
Polyleader: tutti, dai floating agli extra fast sink
Due running line da 50 libre ( una flattina e una in GelSpon )
Due mulinelli montati con backing da 30 libre
Vasto assortimento di tube flies e ancorette Owner di tutte le misure
Nylon: dallo 0,28 allo 0,44
Importante: valigia, zainetto, marsupio e custodie varie “waterproof “ o completamente stagne
Portatevi vestiti pesanti, a quelle latitudini il tempo cambia in fretta
Valerio Santagostino (BALBOA)
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