Déjà vu - Black Pennel
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- Scritto da Andrea Vidotto (Nino)
Parliamo spesso di più o meno famosi costruttori del passato e delle loro "imprese", mai di chi ha dato a noi comuni mortali la possibilità di "donar la vita ad ingnudo amo", n. d. r. Sicuramente, in tanti, ci siamo e continuiamo a procurarci per vie traverse, il materiale da costruzione. Alla stessa stregua, prima o poi, ci siamo trovati fra le mani una busta o bustina con l'effige di un falco, su fondo giallo... E la scritta Veniard.... Probabilmente il fornitore più conosciuto in assoluto. In breve la lunga storia: i fratelli Ernest e Frank, all'inizio degli anni '20, razzolavano i mercati di pollame di Londra, alla ricerca di piumaggi, principalmente per imbottiture, moda.... E anche per la realizzazione di mosche finte. Fiutato l' affare, negli anni '30 appare il primo catalogo. Ma è post periodo bellico che Veniard fa il botto, con addirittura la necessità di reperire materiale all'estero. La crescita continua negli '60 e '70 al pari del tempo libero. Proprio in quel periodo prende le redini Peter (a tutt' oggi operativo!) e divide l'attività di vendita all'ingrosso da quella al dettaglio. Nei decenni a seguire, fino al quotidiano, vengono implementati i materiali "moderni", pur mantenendo più che mai disponibili i "classici" o "sostituti", dipendentemente dalle soluzioni "ecologiche" del momento. Ma in ogni famiglia c'è una pecora nera....John Veniard non si accontenta di lavorare tra peli e piume, è anche un valente pescatore, costruttore, dalla penna facile. Unendo utile e dilettevole pubblica un buon numero di scritti, tra libri e libricini. Nonché realizza delle proprie versioni di artificiali, per situazioni specifiche. Tra i quali, la sua interpretazione di Black Pennel, da usarsi con la tecnica del dapping, principalmente nei reservoires e laghi. Oppure in versione depotenziata, ottima per acque alte e velate. Quello che interessa a noi.... Il dressing è immediato: amo 10 o 12 possibilmente con curva Sproat, altrimenti quello che avete a gambo medio. Seta di montaggio nera, altrettanto per i corpo,che deve mantenersi slim. Fibre di fagiano dorato per le code. Tag in tinsel piatto argento sottile, che, continuando con gli avvolgimenti, forma il rigaggio. Il vero "segreto" e focus assoluto è il montaggio dimenticato per la/le hackle nera brillante. Fissare in prossimità dell'occhiello, spostare il filo dietro a circa 1/3 ed avvolgere a ritroso la piuma/e. Ocio adesso: fissare con due giri la punta della piuma e passando attraverso le hackle, senza intrappolarle, andare in testa e nodo di chiusura. Questa tecnica permette di avere le fibre più lunghe in testa (vedi illustrazione), cosa da tenere in considerazione, soprattutto in artificiali di generose dimensioni. Nonché una mosca finta molto robusta.
Andrea Vidotto (Nino)