Déjà vu - Elogio alla mediocrità.... Parte prima.
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- Scritto da Andrea Vidotto (Nino)
Questa settimana nessun nome altisonante, nulla di prestigioso.... Bensì un materiale ritenuto normalmente mediocre, addirittura a volte, da evitare. Il collo di gallo "indiano". Mediocre fino ad un certo punto.... Diciamo con dei limiti strutturali, piuttosto. Ma c'è ben più da fare, che evitare. Non voglio disquisire sulla qualità e neanche sul prezzo, i colli genetici sono stati creati apposta. In compenso, con oculatezza e manualità, si possono sfruttare appieno per ali, corpi, hackle (sia per secche, sommerse, ninfe e streamers), code ecc.... Per aumentare il volume delle hackles delle secche, basterà montare due piume al posto di una "genetica", con la possibilità di mixare colori diversi. Per di più, la parte alta utilizzabile, ha il rachide molto sottile, che è un grande vantaggio. Nelle colorazioni naturali sono presenti molteplici tonalità, alcune veramente particolari, che non si incontrano nei galli di lusso. Nonché la gamma dei tinti, supplisce a tutte le esigenze. Insomma una mediocrità da rivalutare. Aneddoto dejavuiano: Palú aveva una fornitura di hackle indiane, già tolte dallo scalpo e legate in sequenza, formavano dei rotolini. E sapete che capolavori produceva....cessata la fornitura ha dovuto ripiegare sul pelo animale, dando la rivoluzionaria svolta che conosciamo.....
Andrea Vidotto (Nino)