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Déjà vu - Scovati nel dimenticatoio....

VOLTO ANDREAVIDOTTO testo e foto di Andrea Vidotto (Nino)  

 Déjà vu   

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logodejavuVGià... I filati da rammendo....seppelliti dalla tecnologia e giacenti nei meandri della memoria. I costruttori più attempati e fai da te, ne portano i ricordi indelebili, pari passo ai fiumi pescosi di quei tempi. Le mie prime mosche finte dell' '80 erano basate sui fili delle "spagnolette" ad uso casalinghe tuttofare. Notai subito che il cotone "beveva" eccessivamente ed era meno brillante dei sintetici. Una prima scelta era stata fatta...

Tornando ai giorni odierni, questi filati hanno delle caratteristiche uniche e da considerare,con il senno del poi. Lo svantaggio dello spessore, ben superiore a qualsiasi filo di montaggio specifico, viene valorizzato dalla possibilità di ridurre gli avvolgimenti per creare corpi, automaticamente segmentati. Senza togliere la possibilità di realizzare artificiali piccini, come quello in foto su amo 18. Ovviamente bisognerà ridurre i giri del filato al minimo indispensabile. La gamma dei colori è esagerata, occhio a non farsi prendere la mano!
L' artificiale odierno è una rappresentazione  emergente/subimmagine di effimera d'insieme in piccola taglia. Molto comune e molto efficace. È chiaro che questi filati si possono (devono) utilizzare per anche altre tipologie di artificiali! Tagliare uno spezzone di una lunghezza relativa alla quantità di artificiali, considerando una ventina di centimetri per ogni realizzazione. Avvolgere in una bobina vuota per usare il bobinatore, fissando l'estremità con lo scotch o quant'altro. Personalmente uso spezzoni singoli per ogni mosca finta. Una pinza per hackles appesantita, mi dà il "peso" tendifilo, nei momenti morti. Impeciare il filo con cera o liquido da dubbing. Fondamentale per consentire il fissaggio sul gambo dell'amo e non solo, con il minimo dei giri. Non scrivo tagliare le eccedenze perché è una delle poche cose certe in questo caso.... Bloccare con tre/quattro di giri, un ciuffetto minimal di fibre hackle grigio-fumo, ad un terzo del gambo, verso l'occhiello. Ciò creerà uno spessore utile per la forma toracica. Ora si fissano, prima nella curva dell'amo alcune fibre come sopra, le code. Un giro al disotto delle stesse per sollevare ed aprirle a ventaglio. Ritornare in prossimità torace, formando l'addome con giri serrati, evitando come la peste le sovrapposizioni. Bloccare per la punta una piumetta di scarsa qualità CDC ed andare in testa con il filo. Tre, max quattro avvolgimenti, dietro e davanti le fibre di gallo, preventivamente verticalizzate a mano. Fissare in testa, spingendo all'indietro, sia canard che gallo. Essendo il filo impeciato, non serve colla, post nodo finale. Pareggiare  il canard con la lunghezza delle fibre di hackle, occhio... Orientare le fibre sottostanti, "splittandole" manualmente, sfruttando la plasticità del CDC. Tale operazione permette il posizionamento corretto in acqua, la mosca non ruota. Finish! Ripeto: Impeciare il filo e centellinare i giri ed il materiale al minimo indispensabile. 
Realizzata e presentata a dovere... I pesci non vi ringrazieranno....
 

 Andrea Vidotto (Nino)

 

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