Simon Gawesworth
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Le INTERVISTE di PIPAM
di Valerio BALBOA Santagostino
Valerio “BALBOA” Santagostino pone le sue domande S: Simon Gawesworth
Simon Gavesworth è nato in Inghilterra 51 anni fa. A sedici anni, lasciata la scuola, si è dedicato completamente alla scuola di Flyfishing del padre. Ha sempre alternato l’attività di istruttore di lancio con quella di guida in Argentina, quest’ultima abbandonata dopo il matrimonio. Nello stesso periodo si è trasferito definitivamente negli Stati Uniti per lavorare come marketing manager alla Rio. Al mondo è ritenuto uno dei migliori interpreti della tecnica Spey. Ha scritto due libri “cult” : Spey casting e Single-handed spey casting. Il video fatto in collaborazione con la Rio, International Spey Casting, è considerato il miglior video “instructional” su questa tecnica. Ha collaborato e collabora con diverse riviste di settore. Sposato, ha una figlia di 13 anni e un figlio di 11. E’ venuto in Italia per uno stage di lancio Spey Advanced per un gruppo di amici che lo ha invitato e “corteggiato” per un paio di anni e finalmente, poco prima dell’Efftex, eccolo qua.
V: Ciao Simon, ben arrivato in Italia. Allora..iniziamo questa intervista con la più classica delle domande. Quando hai iniziato a pescare?
S: A otto anni. Mia madre era di Grantown on Spey, io ho vissuto nel Kent e nel Devon, regioni ricche di acque. Non potevo non iniziare a pescare V: Tua moglie pescava?
S: Certo, ovviamente prima dei figli V: Come tutte! Che altri hobby hai oltre la pesca?
S: Ho giocato a rugby quando ero giovane. Ora vado molto in palestra e faccio running per tenermi in forma. Ho una piccola passione famigliare, mi piace molto cucinare. V: Cosa ti ha portato in Italia ?
S: E’ un paio d’anni che Carlo Luca Gariboldi mi chiedeva di andarlo a trovare a Milano per fare quattro lanci con alcuni amici. Ed eccomi qua. V: Parliamo un po’ di lancio. Fai più corsi a due mani o a una mano?
S: 70% a due e 30% a una mano. V: Ti hanno sempre riconosciuto la paternità dello Snake Roll (ndr: è un lancio spey). Come è nato?
S: Effettivamente si. Avevo circa vent’anni e stavo pescando in acqua lenta, anzi lentissima. Per rilanciare la coda ho fatto un paio di rolè. E poi, a fine passata, di nuovo un altro paio. Da li è nato lo Snake Roll. Mio padre, quando l’ha visto, mi ha detto che avevo inventato un nuovo lancio e di dargli subito un nome. V: Per un certo periodo sei stato un garista ad alto livello.
S: Ho partecipato a due Europei ( Slovacchia e Svezia) e a cinque Mondiali ( Polonia, Australia, Inghilterra, Svezia e Spagna). In Spagna ero pure capitano della Nazionale inglese. I miei compagni erano Jan Barr, John Horsey… V: Il pesce o i pesci che ti hanno lasciato il segno?
S: Tutti i primi. Il primo salmone atlantico, il primo bonefish, il primo permit... V: Quanti giorni dedichi alla pesca ogni anno ?
S: Ora non più di 30 - 40. Sono molto preso con il lavoro e le trasferte in giro per il mondo. V: Tecnica preferita?
S: Tutte, secca, ninfa, streamer, sommersa…..senza preclusione di sorta V: Ti piace pescare nei Loch ( laghi ) inglesi?
S: Pesca affascinante, e se prendo i pesci ancora di più V: E in belly-boat?
S: In belly, in pontoon, in kajak, sul water-master…..con tutto insomma! V: E in acqua salata?
S: Assolutamente si! Sono andato in Messico, Florida, Belize…. V: Ti piace costruire?
S: Molto. Soprattutto mosche un po’ grossine e tra queste, quelle per steel head. V: Fai anche qualcosa come River-Aid?
S: Mi chiamano qualche volta per iniziative del genere. V: Pratichi il no-kill?
S: Sempre, tranne con i salmoni del Pacifico allevati. Li riconosci perché hanno la pinnetta adiposa tagliata. V: Parliamo un po’ del tuo lavoro. Come sei arrivato alla Rio?
S: Collaboravo già dal 99 con Jim Vincent, il titolare dell’azienda. Quando mi sono sposato, avendo saputo che avevo rinunciato alle trasferte in Argentina, mi chiese se volevo lavorare fisso per lui. La clausola era che passassi un inverno ( 2001) in Idaho. Aveva paura che mi scoraggiassi per il grande freddo. Superata felicemente quella prova, ci siamo trasferiti in USA, per poi comprare casa in Oregon, vicino a Portland (2003). V: Cosa ne pensi della diatriba grains- tabella Aftma.
S: Guarda, hai toccato un tasto delicato, del quale si sta discutendo proprio in questi giorni. Spero un giorno si possa parlare tutti in “ grains”. V: Le ultime novità nel campo delle code?
S: Il sistema IN TOUCH RIO. Rende le code praticamente inestensibili. Di solito le code hanno il 30% di allungamento (misurato fino al punto di rottura con uno speciale strumento). Ora si parla del 6%. V: Sai Simon che noi usiamo le code Spey in laghetto per fare il froller (segue una mia breve descrizione del froller, alla quale è sembrato molto interessato) . Perché non si riesce a chiudere bene il loop? Dipende dal profilo?
S: No, più sono pesanti le code, e più flette il vettino, aprendo il loop. V: Come nasce una nuova coda?
S: Lavoro con un team di sette persone. Sono tutti forti moschisti che hanno pescato in tutto il mondo. Da una riunione fra di noi nasce l’idea, ma delle informazioni molto utili giungono anche da negozianti, siti, Face Book, dalle nostre guide e in ultimo, anche dai nostri fans. In seguito ci sono le indicazioni del direttore vendite, che ipotizza quante ne può vendere. Quindi disegno il profilo della coda. Il diametro arriva di conseguenza, automaticamente. Poi, con il prototipo, si va a lanciare. Si fanno le piccole modifiche del caso e via di corsa in pesca. Se la coda è performante, entra in produzione. Per quanto riguarda le Spey, la prima coda che esce è la 7/8, per la trota la 5, e per il mare, la 8. V: Può succedere che venga fuori una brutta coda?
S: Perbacco, è successo più di una volta. V: Quali sono le code più difficili da realizzare?
S: Sono le code con densità diversa e combinata. V: Qual è il mercato principale?
S: Quello americano. Per UK e la Scozia facciamo delle code particolari. V: Come sei riuscito a compilare quella mastodontica tabella di abbinamento canne/code?
S: Per quanto riguarda Sage e Redigton, non c’è problema, visto che è lo stesso gruppo di Rio. Per tutte le altre, le provo alla fiera IFTD, la più importante dell’anno, e dove presentano tutte le novità. Le testo e le aggiungo alla lista. V: Perché il tuo nick name è SPEYBRO?
S: Me l’ha affibbiato Jim Vincent. Facevamo sempre i corsi assieme, eravamo come fratelli, appunto Spey brothers…da li Spey-bro. V: So che sei un gran tifoso del Liverpool ! Vincerà la Champions League?
S: No, incrociando le dita V: Toglimi una curiosità….ma anche in UK e USA i forum sono cosi “bollenti”?
S: Non me ne parlare, anche da noi ogni motivo è buono per polemizzare. Di rado intervengo, e solo per parlare di code. V: Qui mi fai l’autografo ( ndr: sui suoi libri) e questo è il manuale che insieme a due colleghi (ndr: G.Fattori e B.Saglia) abbiamo scritto e che ti omaggio molto volentieri. Leggilo quando non riesci a prendere sonno
S: Innanzitutto grazie mille, ma anche i miei leggili se fatichi ad addormentarti. V: Deve essere una frase che chi scrive di lancio pronuncia spesso
S: Figurati, io la dico ogni volta che regalo uno dei miei libri! V: Grazie Simon, un gran bel weekend!
S: Grazie a voi e un saluto particolare agli amici di Pipam! Ci vediamo magari l’anno prossimo. Mi piacerebbe fare uno stage di lancio e pesca sulle acque europee con le nuove Sage 11,6 # 4-5. V: Ottimo, e la prossima volta, oltre che lanciare, andiamo a pesca insieme.
Valerio Santagostino (BALBOA)
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