Robert Gillespie
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Le INTERVISTE di PIPAM
di Valerio BALBOA Santagostino
Valerio “BALBOA” Santagostino pone le sue domande a: Robert Gillespie
Robert è nato nel 1960, nell’Irlanda del Nord, è sposato con Mery e ha due bimbe: Megan e Anna.
Ha vissuto però quasi tutta la sua vita nella parte nord-occidentale della Repubblica d’Irlanda, dapprima a Ballina, e in seguito a Foxford, nella contea di Mayo. Quando era bambino, il babbo, gran pescatore di salmoni, gli passava la canna per lasciargli recuperare i pesci allamati. A 12 anni ne prese finalmente uno tutto da solo. Ha fatto molti mestieri, ma il richiamo per l’acqua, la natura e l’aria aperta era più forte che stare in un ufficio o in fabbrica. Ora è responsabile del reparto pesca a Mount Falcon, http://www.mountfalcon.com/, una prestigiosa “estate” nelle vicinanze di Ballina, tiene corsi privati a singoli o di gruppo e costruisce delle meravigliose e soprattutto catturanti mosche da salmone. Gillespie fa parte della chiesa protestante evangelica fondamentalista e questo suo credo lo ha portato a fare delle scelte radicali nella sua vita, spesso impopolari e controproducenti, ma sempre in linea con la sua fede. –“Ogni cosa è scandita dal nuovo testamento”- mi spiega e –“qualsiasi azione che vada in conflitto con la mia dottrina, io devo allontanarmene e condannarla. Ad esempio, il rispetto, è la cosa più importante!”- E vi posso assicurare che l’impressione che ho avuto, pur conoscendolo da poco, è che Robert non abbia mai deragliato dalle sue profonde convinzioni. D’altronde la coerenza è la virtù dei forti. V: Quando hai iniziato a pescare Robert?
R: Ho sempre seguito mio padre nelle sue uscite di pesca. Era un gran pescatore, credimi ( ndr: non faccio fatica a crederci, dopo aver visto parecchie foto del padre ingiallite dal tempo con dei salmoni fantastici) . A 12 anni presi il primo salmone tutto da solo. Andai da Brendan Begley, all’epoca un ghillie molto famoso, e gli chiesi di insegnarmi a lanciare. Nel 1986 poi mi recai sullo Spey per due settimane di corso con Peter Anderson, il mio mentore, e per diciotto anni l’ho seguito nell’insegnamento. Lo invitai anche a Mount Falcon a pescare e insegnare. Ad un certo punto il manager di Mount Falcon mi disse che, per “ufficializzare” la mia attività, sarebbe stato meglio prendere qualche brevetto. In un anno ne presi sei (FFF e APGAI), sia a una mano che a due mani. Vinsi anche il Campionato Irlandese di lancio a una mano con la distanza di 35,5 mt con una 9#6 e 39 mt con una 10#7. Robert in allenamento per la distanza nel laghetto di Mount Falcon V: Qual è la pesca che preferisci?
R: Quella del salmone atlantico, senza dubbio. Springer di 25 libbre del Dee V: Con che tecnica?
R: A mosca, con la due mani. Lo spey è stato il mio primo amore…il mio cuore va lì. Poi uso spesso anche l’Irish bubble, tecnica micidiale per acque lente, come hai potuto tu stesso appurare. Un giorno, ne accennai in un articolo di un giornale del settore. Non l’avessi mai detto! I puristi della mosca mi saltarono addosso chiedendomi come avessi osato menzionarla ! V: Ma dai? Anche qui ci sono i talebani delle varie tecniche, delle mosche da utilizzare, sopra-sotto, etc..etc…
R: Non me ne parlare….. V: Bene, vedo che tutto il mondo è paese
R: Con i colleghi irlandesi dell’Apgai non ho nessun rapporto ad esempio…..storie vecchie di brevetti…piccole invidie…rancori….etc… V: Film già visto ovunque Robert...
Che pesce preferisci insidiare? R: L’atlantico a secca. V: E quello che vorresti prendere?
R: Forse il Tarpon…. V: Fai altre pesche?
R: Trote di mare, merluzzi e sgombri in acqua salata…. V: Cosa pensi del lancio?
R: Ti rispondo con una frase di Aristotele -“ Through discipline comes freedom”- Lanci nel Lough Cullin al tramonto V: Cosa ne pensi dei lanciatori americani?
R: Nella media, sono pessimi ! Picchiano sempre verso il basso. Poi ci sono le eccellenze, come Al Buhr, a cui ho visto fare uno Snap-T e prendere la mosca in mano. Persona umile, semplice, molto corretta,….e come sai, è la cosa a cui tengo di più. Robert con Al Buhr alla Wall pool del Moy A Shannon con Al e Ruairi Costello V: Le due imitazioni delle quali non ti priveresti mai?
R: La Park Shrimp per acque alte e l’Irish yellow shrimp, micidiale per quelle basse e lente. V: Hai ragione, me ne sono accorto ( ndr: è la mosca con la quale ho preso uno dei due salmoni sul Moy).....
Un rimpianto? R: Perbacco…..andiamo indietro molti anni…Durante una pausa pranzo con dei clienti italiani, ho preso la canna di uno di loro e mi sono messo a pescare. Ho agganciato un salmone stimato 12-13 kili. Il cliente è subito accorso e dal momento che la canna era la sua, mi chiese senza indugio di recuperare il “suo pesce”. Gli dissi che bastava un piccolo errore per perderlo. Mi rispose che nel suo paese aveva salpato una marmorata di 12 kili. Nessun problema allora, pensai……purtroppo sbagliai in pieno le mie valutazioni. Il cliente prese la canna, fece immediatamente una manovra errata e il pesce se ne andò. Ero molto giovane e all’inizio della mia carriera di ghillie. Credimi, non rifarei mai più un errore del genere. V: Ti posso assicurare che una marmorata di 12 kili non centra nulla con uno springer fresco di ugual peso...
Fate il no-kill qui da voi sul salmone? R: In Irlanda sono cambiate molto le cose. Un tempo se ne potevano tenere quanti ne volevi e al giorno, la quota era di sette, e molti, dopo averne killati sette e portati in macchina, tornavano sul fiume a farne altri sette. Ora sono massimo tre al giorno e dieci in un anno. La vera grande differenza poi sono stati quei braccialetti blu numerati da applicare immediatamente al pesce e se ti beccano con un salmone senza averlo taggato in bocca, son dolori ! ( ndr: sono graffette tipo quelle di plastica da elettricista). I risultati infatti si ricominciano a vedere. Il salmone atlantico è una commodity. La gente paga moltissimo per pescarlo, e l’economia locale ne trae un enorme vantaggio. Se uno ne vuole affumicare uno, lo faccia pure, rispettando ovviamente le regole e le quote. Qui sul Moy monitorizziamo continuamente l’andamento delle risalite, e ti posso assicurare che non è in pericolo di estinzione. V: Quando è stata la golden age per il salmone?
R: Nel 1996, ma nel 2006 abbiamo avuto una delle stagioni migliori del secolo. V: Quanti giorni dedichi alla pesca ogni anno?
R: : Cinque mesi, cinque mesi e mezzo quando non avevo ancora le figlie. Ora sto sui tre mesi. Al lavoro, sul Moy V: Quindi adesso la mosca è la tua professione?
R: Si assolutamente: lezioni, servizio guida, demo, costruzione, etc…. V: Qual è il tuo lancio preferito?
R: L’over head, sia a una mano che a due. V: Hai per caso inventato una mosca?
R: Si, la Woven nymph. Nelle misure piccole, da trota, nelle misure grosse, da salmone, da utilizzare in acque basse e chiare, con lo strike indicator. In questo caso la costruisco con la testina in brass o in tungsteno. Ti lascio la scheda di costruzione: amo: Kamasan, molto curvo o addirittura da carpa, appesantito con striscioline di piombo. addome: flexifloss marrone e ambra torace: foca marrone e fibre di fagiano rigaggio corpo: tinsel di rame hackle: gallo rosso o marrone testina verniciata V: Che altri hobby hai oltre la pesca?
R: Ho praticato molti anni il Karate, e credimi, negli anni burrascosi di questo paese, durante la mia giovinezza, mi è servito tanto. La parola SATORI, comprendere cioè il significato della vita attraverso l’allenamento del corpo e soprattutto della mente, per migliorare se stessi e creare una coscienza chiara per affrontare il mondo, è stata una delle parole chiave del mio modo di vivere….insieme al mio orientamento religioso. Il motto di Sosay Mas Oyama V: Vedo che hai un giovane ghillie al quale stai spiegando tutti i segreti del mestiere?
R: Si, Michael ( ndr: O’Kane ) …molto bravo e volonteroso. Suo padre me lo mandò quando aveva 16 anni, ora ne ha 23. V: Posso fargli un paio di domande?
R: Certo che si. V: Allora Michael, hai scelto la strada del fiume per il tuo futuro?
M: Assolutamente, non mi ci vedo a fare un altro lavoro. Per me il lancio è “fashion”! R: Come gli ho suggerito più volte, deve lavorare per i clienti “giusti”... che possono pagare certe cifre, altrimenti non campi. Gli stranieri ospiti al Mount Falcon ad esempio (ndr: Michael lavora proprio nell’estate ). V: So che hai vinto un titolo prestigioso.
M: Si, ho vinto L’Irish Open Spey Championship di lancio con 151 piedi ( ndr : all’incirca 46 metri), utilizzando una 15 # 12. V: Accidenti, complimenti!
V: Devi trovarti però una ragazza molto comprensiva
M: Eh…quello sarà il vero problema V: ( In separata sede) Robert, ragazzino in gamba Michael, ma visto che sei il suo mentore, devi dirgli di smettere di fumare …ha sempre la sigaretta in bocca accidenti!
R: Non me ne parlare, glielo dico sempre, troppo giovane per rovinarsi la vita e per di più le sigarette costano! Tramonto sul Lough Conn V: Un pensiero o un augurio per gli amici di Pipam?
R: Vi saluto tutti e vorrei lasciarvi con una considerazione personale sul salmone atlantico. È uno “thug fish” ! (ndr: letteralmente , teppista) Il salar è veramente un grosso combattente…pensa che a volte lo chiamiamo “the beast” ( ndr: la bestia). Pochi capiscono la vera natura di questo pesce. So che è difficile, soprattutto per chi ce l’ha lontano, ma bisogna pescarlo tanto…allora si che lo si comprenderà bene. Io sono fortunato, sono a un centinaio di metri dal fiume. Landscape da casa Gillespie V: Robert, è stato un piacere stare una settimana con te, spero di rivederti presto qui o nel mio paese, e ringrazia Mery di tutto.
R: Grazie Val, non mancherò. V: Cari amici di Pipam, vi lascio con un formidabile “loop a V” di Robert, una delle sue specialità.
V: Dimenticavo, una sera Robert mi ha cucinato un pollo al curry davvero gustoso, mostrando doti inaspettate di cuoco!
Valerio Santagostino (BALBOA)
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