Barracuda
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- Scritto da Calissi Giuseppe
Racconto
06/02/01 di Calissi Giuseppe
Quel pomeriggio, stranamente c’era poco vento, e la luce del sole, riflessa dall’acqua e dalla sabbia bianca della flat, era ancor più abbacinante del solito.
Marco portava la barca, guidandola con la palanca elegantemente e silenziosamente, e scrutava dall’alto della sua postazione l’orizzonte, io me ne stavo in punta alla barca con la canna in una mano e nell’altra una crazy charly bianca di un bianco quasi traslucido e trasparente, e mentre la guardavo pensavo tra me me" ma come faranno i Raton a vedere questa mosca sulla spiaggia bianca?"
Marco portava la barca, guidandola con la palanca elegantemente e silenziosamente, e scrutava dall’alto della sua postazione l’orizzonte, io me ne stavo in punta alla barca con la canna in una mano e nell’altra una crazy charly bianca di un bianco quasi traslucido e trasparente, e mentre la guardavo pensavo tra me me" ma come faranno i Raton a vedere questa mosca sulla spiaggia bianca?"
All’improvviso un grido "Bonefish ore 12, 25 metri " era la voce di Marco che mi segnalava il prossimo pesce.
Immediatamente esegui due o tre falsi lanci e posai la mosca con estrema delicatezza, a poca distanza lateralmente al Bonefish che sembrava avere un peso intorno alle 7 libbre, inizai il recupero a strappi e dopo due strappetti il bonefish individuò la mosca e cominciò ad inseguirla dando dei rapidi colpi di coda nel tentativo di raggiungerla e coglierla con le labbra, al quarto o quinto recupero il bone mangiò la mosca, lascai che si girasse e lo ferrai seccamente, dopo di che partì con una velocità tale che mi sfilò coda e baking per un centinaio di mt.
Dopo la prima corsa, il Bonefish si lasciò recuperare sino a che giunse ad una decina di metri dalla barca, nel frattempo con la coda dell’occhio vidi una siluette scura e allungata alla mia sinistra era un Barracuda gigantesco che aveva già la coda in fremito, istantaneamente con uno scatto a velocità incredibile puntò sul bonefish il quale tentò la fuga dalla parte opposta ma essendo allamato non fece che pochi metri, poiché il Barracuca ne fece un sol boccone, si riuscì a notare che dietro alle branchie che apriva e chiudeva rapidamente usciva un nuvoletta di sangue del Bone.
Il tutto durò forse due secondi. Marco ed io rimanemmo pietrificati per qualche secondo, attoniti da quello spettacolo crudele, e mentre iniziavo a recuperare la coda e il finale ovviamente tranciato dai denti del Cuda, mi sentii in colpa per quello tragedia che avevo inconsciamente provocato.
Ancora oggi, quando penso a questo episodio, un senso di colpa e di angoscia mi assale, e mi fa riflettere su quante cose l’uomo con la sua presenza e con il suo operato condiziona pesantemente, rendendo la Natura non meno tragica ma sicuramente meno giusta.
Immediatamente esegui due o tre falsi lanci e posai la mosca con estrema delicatezza, a poca distanza lateralmente al Bonefish che sembrava avere un peso intorno alle 7 libbre, inizai il recupero a strappi e dopo due strappetti il bonefish individuò la mosca e cominciò ad inseguirla dando dei rapidi colpi di coda nel tentativo di raggiungerla e coglierla con le labbra, al quarto o quinto recupero il bone mangiò la mosca, lascai che si girasse e lo ferrai seccamente, dopo di che partì con una velocità tale che mi sfilò coda e baking per un centinaio di mt.
Dopo la prima corsa, il Bonefish si lasciò recuperare sino a che giunse ad una decina di metri dalla barca, nel frattempo con la coda dell’occhio vidi una siluette scura e allungata alla mia sinistra era un Barracuda gigantesco che aveva già la coda in fremito, istantaneamente con uno scatto a velocità incredibile puntò sul bonefish il quale tentò la fuga dalla parte opposta ma essendo allamato non fece che pochi metri, poiché il Barracuca ne fece un sol boccone, si riuscì a notare che dietro alle branchie che apriva e chiudeva rapidamente usciva un nuvoletta di sangue del Bone.
Il tutto durò forse due secondi. Marco ed io rimanemmo pietrificati per qualche secondo, attoniti da quello spettacolo crudele, e mentre iniziavo a recuperare la coda e il finale ovviamente tranciato dai denti del Cuda, mi sentii in colpa per quello tragedia che avevo inconsciamente provocato.
Ancora oggi, quando penso a questo episodio, un senso di colpa e di angoscia mi assale, e mi fa riflettere su quante cose l’uomo con la sua presenza e con il suo operato condiziona pesantemente, rendendo la Natura non meno tragica ma sicuramente meno giusta.
Bonefish
© PIPAM.com