REPERTOIRE DES MOUCHES ARTIFICIELLES FRANCAISES (Jean-Paul Pequegnot)
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- Scritto da Osvaldo Velo
di Jean-Paul Pequegnot Pubblicato a cura dell'autore fto 15x21,5 cm - 126 pagine2^ edizione 1984
a cura di Osvaldo Velo
L'Art de la Peche e' la Mouche Seche (edito dalla Sperling & Kupfer una decina di anni fa con il titolo "L'Arte della Pesca con la Mosca Secca"), "Peche a la mouche en Bretagne", "La Loue, ses Truites, ses Ombres, sa peche a la mouche", "La peche au Fouet des Poissons Carnassiers". Sono titoli di opere di uno scrittore/pescatore a mosca d'oltralpe fra i piu' famosi, titoli ai quali va ad aggiungersi, a pieno titolo, il recente Repertoire des Mouches Artificielles Francaises.
Dallo stile ben diverso a quelli cui siamo abituati da noi, il Repertoire offre all'amante della costruzione degli artificiali una rassegna di mosche (storia, origine, dressing, utilizzo) in parte conosciute dalla maggior parte dei nostri moscaioli (Panama, Cul de Canard...) ed in parte dai nomi , almeno per noi italiani, nuovi ma non per questo meno validi sulle nostre acque. Essendo composto da un centinaio di pagine o poco piu' si e' tentati di leggerlo tutto in una volta (cosa affatto difficile vista la scorrevolezza dello stile dell'autore) ma sarebbe molto meglio dedicargli un po' piu' di tempo per aver modo di assaporarne tutti i particolari, come se leggessimo un romanzo. Rimandi su rimandi a tradizioni ormai perdute, a nomi che hanno fatto la storia della pesca a mosca francese, a situazioni oggi neanche immaginabili ma che allora, in quei tempi d'oro, erano cosi' comuni. Di ciascun artificiale Pequegnot ci offre la storia, gli aneddoti, i consigli per ricavarne il meglio. Di ciascuno di essi Pequegnot sembra voglia trasmetterci l'animo interiore, quasi volesse farci partecipi dello spirito che animava l'ideatore di quel modello per quella determinata situazione, per quel determinato pesce, o corso d'acqua. Circa sessanta artificiali, tutti pieni di vita e di ragione d'essere. Il libro e' molto scarso in immagini: solamente due le fotografie. Una assenza alla quale l'autore ha voluto sopperire con una notevole quantita' di disegni in bianco e nero, aggraziati e delicati cosi' come appare il libro nella sua veste semplice e genuina. Osvaldo Velo
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