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Ho appena finito di leggere “FLY Storie e riflessioni sulla pesca a mosca” di Marco Cipriani e mi rendo conto, richiudendo la copertina, di aver letto queste 100 pagine tutte di un fiato senza aver alzato un attimo gli occhi dal libro.
Il libro si presenta subito molto bene, le foto sono grandi e belle, alcune veramente notevoli, la carta e la stampa sono di ottima qualità, e la cosa ancora più lodevole se si pensa che il libro è stato autoprodotto dall’autore ed è stato stampato in solo 500 copie.
Basta sfogliarlo per rendersi conto delle emozioni che si celano tra le sue pagine.
Sono cinque storie o meglio, cinque ricordi, di avventure di pesca a mosca che si consumano sparse ai quattro angoli del mondo.
Cipriani ci porta con se nei suoi viaggi di pesca a mosca, a stealhead nell’isola di Kodiak (Alska) e sullo Skeena (Bristh Columbia), alla ricerca delle sea-trout in Patagonia e Terra del Fuego,a fario e temoli in Austria, per poi finire in New Zealand alla ricerca delle grosse trote neozelandesi.
Un libro che non ha la pretesa di insegare niente a nessuno, nesun accenno a tecniche o a tecnicismi, ma solo una raccolta di sapori, sensazioni, colori, ricordi, amicizie ed avventure immersi in ambienti da favola.
“FLY Storie e riflessioni sulla pesca a mosca” è, a mio avviso, un bel libro e sono sicuro che tra qualche tempo lo rileggerò volentieri per riassaporare le sensazioni che mi ha trasmesso e risfogliandolo ritornerò con Marco a vagare in quei paradisi della pesca a mosca.

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