Nascita di un morsetto
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- Scritto da Valerio Santagostino (BALBOA)
Pescatore da sempre, uomo schietto e gran lavoratore, Silvano, 57 anni e un figlio, ha imparato a pescare dal babbo. - "Si viveva con i pesci che si pescavano"- mi ha detto.
Convertito alla mosca di recente, è diventato un avido collezionista di canne in bamboo e un lanciatore di primissimo livello. Che sia appassionato di lancio lo si capisce immediatamente dal piazzale antistante l’azienda. Una distesa di cemento tutta segnata con tacche di vernice usate come riferimenti per la distanza. Negli allenamenti alterna carbonio e legno, cosi come capita.
Pesca soprattutto la Muzza e cavedani sull’Adda, pesci ai quali riserva l’onore che solo a un grande avversario si concede.
-" Lavoro tantissimo e non amo stare in mezzo alla gente, caro Valerio, ed è per questo che non viaggio molto; ogni tanto però mi faccio una capatina in Austria"-
Si reca spesso sul Brembo e in Serio, scoprendo anche dei laterali molto interessanti. Armato della sua fedele 6 piedi, predilige la secca e un ambiente infrascato, da vero lanciatore velenoso -"Silvano"-, gli ho chiesto durante il nostro colloquio, -" quando hai aperto l’ACM ? "
-" Fino al 91 lavoravo in aziende legate ai reparti corse delle moto mondiali, poi ho deciso, con i miei fratelli, di aprire una nostra attività specializzata in costruzioni di prototipi e piccole serie di precisione"-
-" Come ti è venuta questa passione viscerale per la mosca e i suoi attrezzi?"
-"Nel 2002, durante un corso SIM, ho conosciuto Gian Piero Mazza, grande amico e mio conterraneo, al quale ho confidato che i mulinelli che avevo portato per il corso, non mi piacevano affatto"-
. -"Gli ho promesso che entro Natale gliene avrei fatto uno di mia invenzione "-
-" Pensava che scherzassi, ma non fu cosi"
-"Sotto l’albero, lui e Rodolfo Cattaneo, altro forte istruttore della SIM hanno trovato i primi due prototipi marchiati CHERIE.
Il numero 1 e il 2
e il primo morsetto
" Il marchio ovviamente l’ho registrato e copre i mulinelli e i morsetti"-
-"Nel 2003 ho vinto l’Efttex a Norimberga con il morsetto. Me lo distribuiva Giorgio Benecchi, che è stato nostro consulente e mi ha dato dei suggerimenti preziosi. "-
-" Nel 2005 è nata la collaborazione con la ditta Vivarelli di Bologna, per la quale produco la linea in alluminio per coda 5 e 8, perfezionando i materiali e il ciclo produttivo. "-
-" Nel 2005, all’Efttex di Praga, ho presentato la serie Elite, mulinelli nati e progettati dall’ACM da intuizioni e miglioramenti strutturali/estetici. Per esempio hanno le immagini intercambiabili sulla bobina"-
Un’ officina la sua, molto allegra e divertente, d’altronde con un cognome come il suo (n.d.r. : Festa) non poteva essere altrimenti .
Gli operai sono tutti molto gioviali e disponibili. I Festa’s brothers seguono il loro fratello maggiore come un mirmidone avrebbe seguito Achille alla conquista di Troia. A tal punto che se decide di fare una pausa lancio, si esce tutti e si lancia sul piazzale.
Il responsabile tecnico, un giovanottone bergamasco molto affabile, clone del suo titolare, è un fortissimo istruttore Padi, e mi ha dilettato descrivendomi i mostri che vede negli abissi dei fiumi e dei laghi.
Una zona dell’azienda è riservata ai mulinelli e ai morsetti, dei quali proverò a descrivere le fasi costruttive. -" Il segreto di questo morsetto"- mi spiega, -"sta tutto nella ganascia"-
Il meccanismo, tramite una vite senza fine e cuscinetti a rulli reggi spinta, determina la chiusura delle punte con sforzo progressivo. Per rendere bene l’idea, la ganascia serra prima in punta e poi dietro.
Parti della pinza
Il piedistallo è in Ergal 55, ossidato duro, e ha quattro piedini regolabili in gomma per aderire alla superficie sulla quale si poggia. Un lato è appesantito per avere più stabilità.
Particolare del piedino
La scanalatura serve al dito per raccogliere i materiali di scarto
Un tornio
Centro di lavoro
Levigatrice
Pomeriggio intenso, quello passato a Caravaggio, e mentre fotografavo a una velocità da far invidia a Rino Barillari, non perdevo l’occasione anche di porre delle domande a Silvano.
- V: " Dimmi un pesce che ricordi, Silvano"-
- S: " Un cavedano preso sul Tormo, il primo a mosca per il quale ho fatto un tuffo vestito, e un amur di un metro, presa a galla con la mosca pane a Calvenzano"-
- V: " Cosa ne pensi nei No-Kill?"-
- S:" Ottima idea, ma non esasperati, cioè con un prelievo minimo obbligatorio e vorrei che fossero solamente a mosca"-
-" A Ponte Nossa ho visto di tutto, cucchiaini, larve in gola, ancorette, pane, etc…"-
-" e assolutamente con ami senza ardiglione"-
-" Un amo con ardiglione, meccanicamente per uscire, prende una via diversa da quella dalla quale è entrato"-
-" e poi ti sei mai chiesto perché è stato inventato? Basta chiedere nei pronto-soccorsi "
- V: " Come vedi la pesca a mosca in Italia?"-
- S: " La pesca a mosca nel nostro paese può sicuramente evolversi se la smettessero di togliere acqua dai fiumi, c’è un prelievo idrico esagerato e questo porta a un impoverimento della fauna bentonica"-
-" e sai Valerio cosa ci vorrebbe anche?"-
- V: " No, dimmi..."-
- S: " una guardia privata, pagata dai pescatori, che controlli bene il fiume"-
E mentre Carlo Sala, caro amico ed esperto pescatore, ci faceva una visita inaspettata, il sottoscritto sbirciava la teca privata di Silvano.
La teca
Imitazioni di Marquis bulinati a mano e pesanti meno di 65 grammi, Bill Ballan super alleggeriti e cesellati con pazienza certosina e dulcis in fundo, Vivarelli con disegni fatti al laser CO2 facevano bella mostra di se.
Per ogni mulinello si impiega dalle 4 alle 7 ore di lavoro, e per gli "speciali"anche un giorno.
Osservate il particolare: una micro effimera!
Ma voglio però lasciarvi con un altro paio di chicche di Silvano e della sua equipe:
le pasticche di Mallory, materiale al cui confronto il tungsteno è una piuma, usato per bilanciare il peso e i tre pistoni antislittamento, presenti all’interno delle bobine.
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