Pesca e temperatura dell'acqua
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- Scritto da Valerio Santagostino (BALBOA)
Graphics: Antonio “FLYAENNE” Napolitano
Tempo di lettura: 20 minuti
Anni fa ho cominciato a trascrivere meticolosamente in un taccuino le mie uscite di pesca, sia in acque ferme che in quelle correnti, annotando la data, il fiume, le tecniche utilizzate durante la giornata, la temperatura dell’acqua e ovviamente i pesci in guadino.
I tre dati che mi sono serviti per scrivere questo articolo e che sono strettamente correlati tra loro sono quelli riguardanti la temperatura dell’acqua, la tecnica usata e le catture del giorno.
Volevo però avere un campione molto vasto di dati, per fare delle statistiche il più accurate possibili, e cosi ho aspettato undici anni (2011-2021), continuando nel frattempo a prendere nota di tutto.
Probabilmente ci saranno nel web altre ricerche simili, oppure scritti sull’argomento, ma ho voluto appuntare questi dati dalle “mie” di pescate e con la tecnica che più si addiceva in quel momento.
Un’esperienza assolutamente “personale” insomma.
Come vedrete ho lavorato su centinaia di numeri, ottenendo, spero, delle osservazioni interessanti.
Una cosa importante: ho preso dati solo da uscite su trote e temoli, quindi ho escluso tutti i giorni dedicati ai lucci, alle spigole, ai bass, alle scardole, alle carpe, ai persici, ai barbi, ai cavedani, agli aspi, ai salmoni e alle uscite in mare (mangianze varie, rockfishing, etc…).
Le uscite di pesca sono state fatte dal 1° gennaio al 31° dicembre di ogni anno, sia da riva che in bellyboat o barca.
Le acque “ferme”, come potrete vedere dalla lista, comprendono un vastissimo numero di cave/laghetti/reservoir, di laghi alpini e prealpini, sparsi in Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia, Veneto, Val D’Aosta e alcuni laghi oltre confine come in Olanda, Svizzera, Irlanda, Francia, Germania e Austria.
Un ampio ventaglio di specchi d’acqua diversi tra loro per ecosistema, profondità, morfologia, altitudine, fondo, tecniche utilizzate e in ultimo, pesci presenti.
Qui li riporto con precisione, in ordine alfabetico:
NON rientrano nelle statistiche solo due laghi ai quali sono molto affezionato: il lago di Auronzo, pescato decine di volte dove entra l’Ansiei, che per i temoli avrebbe potuto essere compreso, e il lago di Santa Croce, nel quale mi sono sempre e solo dedicato ai lucci, tranne qualche sporadico tentativo poco convincente a trote.
Per quanto riguarda le acque “correnti” la lista è cosi corposa che vi risparmio l’elenco completo.
Ho pescato nei principali torrenti alpini, nei fiumi di fondovalle e nei fiumi di alta pianura del Piemonte, della Val D’Aosta, della Lombardia, del Veneto, del Trentino-Alto Adige, della Liguria, della Toscana e dell’Emilia, per un totale di 61 fiumi.
Per il mio studio mi sono servito anche di moltissime uscite in 8 fiumi dell’Austria,
in 4 fiumi della Svizzera, in 3 fiumi della Francia, in 2 fiumi della Slovenia, in 2 fiumi della Croazia, in 1 fiume della Germania e 1 fiume del Portogallo.
Ogni fiume presentava un particolato, una pendenza, una portata, una turbolenza, una temperatura e una vegetazione riparia diversa dall’altro.
Credo di poter affermare che per le acque mosse ho utilizzato un ventaglio veramente ampio di situazioni, contribuendo a una statistica la più veritiera possibile.
Sperando di non aver fatto errori di…matematica…vi auguro “Buona lettura”!
PESCI CATTURATI IN ACQUE FERME DIVISI PER FASCE DI TEMPERATURA
OSSERVAZIONI
Le giornate con l’acqua compresa tra i 7° e i 9° sono state le più proficue in termini di catture (576 pesci), più del doppio di quelli catturati in giornate con l’acqua compresa tra i 10° e i 12° (265 pesci).
Tra i 7° e i 12° sono stati presi 841 pesci, l’80% dei totali.
Le giornate con l’acqua compresa tra i 13° e i 15° (112 pesci) hanno reso poco più del 10% delle catture totali, mentre in acqua corrente, a parità di gradi, hanno reso ampiamente più del 25% (1.683/6.424).
Lo streamer è stata la tecnica più utilizzata nelle 125 uscite (117 volte).
Nelle 19 volte in cui ho montato la secca, l’ho utilizzata 7 volte (1°) con l’acqua compresa tra i 16° e i 18°, che in acqua corrente invece rappresenta la 3° posizione per numero di catture.
Con l’acqua compresa tra i 10° e i 12° ho utilizzato la secca 4 volte (2°), che in acqua corrente rappresenta la 1° posizione per numero di catture.
Una volta su quattro ho pescato con le moschette, mentre a ninfa vera e propria, ho pescato un numero poco significativo ai fini di una statistica che abbia qualche fondamento.
PESCI CATTURATI IN ACQUE CORRENTI DIVISI PER FASCE DI TEMPERATURA
OSSERVAZIONI
Nell’85% delle uscite ho utilizzato la ninfa.
Le giornate con l’acqua compresa tra i 10° e i 12° sono state le più proficue in termini di catture (2.268 pesci), più del 35% dei totali.
Le giornate con l’acqua compresa tra i 13° e i 15° (1.683 pesci) valgono un pò più del 25%.
Tra i 10° e i 15° sono stati presi 3.951 pesci, quasi il 60% dei totali.
Tra i 10° e i 18° sono stati presi 5.046 pesci, quasi l’80% dei totali.
La ninfa è stata la tecnica più utilizzata nelle 414 uscite (348 volte), seguita dalla secca (229 volte).
Nelle 229 volte in cui ho montato la secca, l’ho utilizzata 71 volte con l’acqua compresa tra i 10° e i 12°.
Con l’acqua compresa tra i 13° e i 15° l’ho utilizzata 59 volte.
Con l’acqua compresa tra i 16° e i 18° l’ho utilizzata 46 volte.
Tra i 10° e i 15° ho montato la secca 130 volte, quasi il 60% delle volte totali.
Tra i 10° e i 18° ho montato la secca 176 volte, più del 75% delle volte totali.
Quasi una volta su quattro ho montato lo streamer.
A sommersa ho pescato un numero poco significativo ai fini di una statistica che abbia qualche fondamento.
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